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Un' Esperienza che aiuta a Maturare

 

Ed eccoci al secondo vantaggio dell'insuccesso. Considerate le quattro affermazioni seguenti e sceglietene una:

  • L'insuccesso accresce il vostro grado di maturità e vi fa rendere conto meglio di cosa fare per ottenere dei risultati.
  • Un'esperienza negativa è formativa.
  • Il rifiuto è il segnale negativo di cui avete bisogno per capire cosa dovete cambiare.
  • L'insuccesso è fonte di creatività e vi dà l'opportunità di provare nuove idee.

Non vi sentireste così abbattuti se aveste saputo prima come era facile che ciò succedesse. Ora avete più confidenza con le difficoltà della vita.
Dovreste arrivare al punto per cui un'esperienza negativa possa sconvolgervi solo perché è meno intesa di quanto avevate immaginato. E da questa esperienza dovete trarre un insegnamento: "...non pensavate mica di riuscire solo perché avete un certo fascino? Può essere che non siate ancora maturi come credevate di essere, in grado di affrontare le difficoltà che si presentano e che non avevate programmato. Adesso non cominciate a sentirvi depressi, delusi, sulla difensiva e con idee rinunciatarie. Vi meritate il successo. Forse avete bisogno solo di affrontare ancora qualche problema, superare qualche intoppo."
Quale occasione migliore di quella che offre un insuccesso, per sperimentare nuove idee? Immaginate per esempio di essere a pranzo con un potenziale cliente e di avere l'impressione che non ci siano ulteriori problemi. Capite di aver instaurato un buon rapporto con questa persona. State forse pensando di sperimentare una nuova tecnica di chiusura piuttosto aggressiva con questo cliente che è già pronto a comprare? Non è il momento adatto.
Quindi, l'unica occasione che lascia spazio alla sperimentazione di nuove idee è l'insuccesso. Tuttavia, nel tentativo di evitare altre diffi­coltà, potreste ritrovarvi sulla difensiva. Consideriamo due tipi di persone:

  • Quelli che, di fronte ad un insuccesso, pensano: 'Oddio, quanto devo ancora soffrire?"
  • Quelli che, nella stessa situazione, pensano: "Quale occasione migliore per sperimentare nuove idee?"

Ad esempio un venditore di assicurazioni sulla vita ha appena imparato una tecnica di chiusura molto aggressiva. Si trova di fronte ad un cliente con il quale ha tentato di chiudere cinque volte senza successo. Non gli rimane che l'ultima tecnica, e decide di provarla. Porge al potenziale cliente una lettera da firmare, la lettera dice: "Caro Mirko, ho ascoltato le sue argomentazioni per cinque volte e ho deciso che non comprerò nessuna assicurazione sulla vite. "Il cliente dice: "Va bene, firmo, ma a chi la farà vedere?" Il venditore risponde: "A sua moglie, quando lei sarà morto." Queste tecnica non è certo una delle migliori, anche se è difficile giudicare dell'efficacia di qualcosa senza averla prima provate.
Da oggi, quindi, ogni qual volta vi sentite depresso per aver riportato un insuccesso, chiedetevi: "Ho imparato qualcosa che posso mettere in pratica?" Troppe volte le persone si chiedono: "Perché non ho avuto successo?" Ciascuno di noi ha dei dubbi sulle proprie capacità, per lo meno a livello inconscio. Se di fronte ad un insuccesso ci chiediamo: "Perché non sono riuscito?" confermiamo i nostri dubbi, dimentichiamo i nostri punti di forza e perdiamo il nostro entusiasmo.
Gianni porta a casa una brutta pagella. La madre gli dice che non intende firmarla e di farla vedere a suo padre. Egli va nello studio del padre, pensando tra sé e sé: "Perché ho avuto dei risultati così tre­mendi? Non ho un buon metodo di studio. Non mi impegno abbastanza, sono pigro e forse non sono poi così intelligente." Così dice: "Papà, ecco la mia pagella. " Il padre dà un'occhiata alla pa­gella e dice: "Caspita, ragazzo, non hai mica scherzato!"
Poi, osservando meglio i voti, il padre diventa più arrabbiato, e esplode dicendo: "Non hai nessun metodo di studio, la scuola non ti interessa , sei pigro e stupido! " Nel lasciare lo studio Gianni non ha più nessun dubbio. E' fermamente convinto che non riuscirà mai. D'ora in poi, quando avrà un insuccesso, penserà di essere pigro e stupido. Quando riuscirà in qualcosa penserà: " E' stato un caso, o un colpo di fortuna."
Il padre di Gianni non avrebbe dovuto rinforzare i dubbi che il ragazzo nutriva sulle sue capacità. A volte torniamo ad essere vulnerabili come bambini, mentre cerchiamo di intraprendere una nuova attività, o ad esempio ci cimentiamo in altre attività. Ad un certo punto, se non riusciamo, ci chiediamo: "Perché mi sono messo in questo pasticcio?", cominciando in questo modo a confermare i nostri dubbi e mettendoci nella condizione di non provare più.
Pensate a Thomas Edison, che inventò la lampadina, ma all'inizio non riuscì a trovare un filamento che durasse abbastanza a lungo da rendere la sua invenzione commerciabile. Provò e falli migliaia di volte. Un giorno gli chiesero: "Signor Edison, ha provato senza successo tantissime volte, non si è scoraggiato?" La risposta fu: "No, per niente, perché non ho avuto migliaia di insuccessi. Semplicemente ho trovato migliaia di soluzioni che non vanno bene." Grazie all'atteggiamento positivo di Edison nei confronti dell'insuccesso oggi noi abbiamo la lampadina.
Edison fallì innumerevoli volte prima di trovare un filamento che durasse abbastanza. E ogni volte si chiedeva: "Cosa ho fatto di giusto queste volta? Come mai il filamento dura due minuti? Perché questo dura cinque minuti? Come posso farlo durare sette?"
Qual è il vostro atteggiamento nei confronti dell'insuccesso? Cosa pensate quando qualcosa vi va meno bene di quanto avevate im­maginato? Quali pensieri vi passano per la mente quando non riuscite a raggiungere il vostro obiettivo nel lasso di tempo che avevate stabilito? Il vostro atteggiamento nei confronti dell'insuccesso determina il vostro stato d'animo e la qualità dei risultati che potete ottenere. In realtà si può riportare un insuccesso solo comportandosi in due modi: non ten­tando o rinunciando. Non ci sono altri casi. Potrete ottenere meno di quello che vi aspettavate. Comunque anche in questo caso avrete ri­scosso un certo successo. Considerate i vostri punti di forza e rinnovate il vostro entusiasmo chiedendovi: "In che modo sono riuscito ad arrivare fino a questo punto?"
Ricordatevi dei motivi per cui vi hanno assunto. Pensate a come avete acquisito l'ultimo cliente, quali sono le vostre qualità e come le avete sviluppate. Una volta ricordati i vostri punti di forza e rinnovato il vostro entusiasmo siete pronti a provare di nuovo.
Prima di ritentare prendetevi una pausa e chiedetevi: "Cosa posso fare per migliorare?" Non è essenziale che riusciate al primo tentativo. L'importante è che diventiate più resistenti, sviluppiate le vostre capacità e alla fine arriviate al traguardo.
Eccovi un ultimo esempio riguardante le assicurazioni sulla vita:
"Salve, sono Guido Rossi della Equitable Life. Le potrebbe interessare l'acquisto di un’assicurazione sulla vita?"
"Mi dispiace, signor Rossi, ma ho già tutto quello di cui ho bisogno."
Cosa ho fatto di giusto per essere riuscito a mantenere la conversazione per tre secondi? Ho trovato un interlocutore: Quindi provo di nuovo "Salve, sono Guido Rossi, della Equitable Life. Le potrebbe interessare l'acquisto di un'assicurazione sulla vita?" "Mi dispiace, signor Rossi, ma ho già tutto quello di cui ho bisogno." "Cos’ha?" "ho un'assicurazione del valore di 10.000 euro." "Ho capito, grazie comunque e arrivederci." Cosa ho fatto di giusto questa volta che ha fatto durare la telefonata nove secondi? Ho posto una seconda domanda. Ho avuto maggior successo, quindi ho più entusiasmo di prima e provo di nuovo.
"Salve, sono Guido Rossi, della Equitable Life. Le interesserebbe l'acquisto di un'assicurazione sulla vita?" "Mi dispiace, signor Rossi, ma ne ho già una." "Di che tipo?" "E' un'assicurazione del valore di 10.000 euro." "Quindi immagino che non intenda restare morto a lungo."
Forse non è una tecnica appropriate, ma l'unico modo per accertarsene è provare. E quale occasione migliore per provare nuove soluzioni di quando non si ha più nulla da perdere?

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